A EDY
Er diciassette giugno dumilanove
te sei levata er pensiero della morte.
te sei levata er pensiero della morte.
Libera sei volata chissà 'ndove
lasciannome 'n balìa della sorte..
Però so' certo che, 'ndo' stai stai,
te troverò pe' nun lasciatte mai.
Scritta da Giorgio Chiapponi dopo la morte di sua moglie ...Edy Vento e pubblicata dai figli quando è stata ritrovata nel suo cassetto....dopo la sua morte!!! Giorgio si è sentito abbandonato e, si è lasciato andare.....voleva raggiungerla ad ogni costo...e questo ha fatto...morendo con un sorriso sulle labbra..il 18 marzo 2013...felice di raggiungere la donna che gli era stata vicino per ben sessantacinque anni!!
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RispondiEliminaMio padre era una persona particolare, semplice fuori e complicata dentro; era duro fuori e sentimentale dentro; era simpatico, sempre con la battuta pronta e centrata; era un talento di seconda fila, artista, disegnatore di talento, poeta un po' ingenuo e spontaneo, bravissimo in tutto, nel capire chi aveva di fronte, nel risolvere i problemi, nell'affrontare situazioni difficili, nei piccoli e grandi lavori domestici da "uomo", bravo nell'amministrare e nel gestire. Come figli non l'abbiamo mai capito o accettato perché non siamo stati capaci di andare oltre la sua durezza, la sua schiettezza a volte cinica e sgraziata che si manifestava ogni qualvolta certe situazioni potevano dargli fastidio. E nessuno ha mai voluto pensare che avesse dei buoni motivi. Passava sempre dalla parte del torto. La sua somiglianza con Alberto Sordi non l'ha mai assecondata o condivisa ma il fatto di aver trovato un VHS in cui aveva registrato i funerali di Sordi mi ha fatto capire che aveva un'ammirazione segreta per quello che gli altri gli avevano imposto come titolare e lui il suo sosia sconosciuto. Ci sarebbero miliardi di cose ancora da dire, ma voglio solo lasciare aperta una porta, quella che sento che lui vuole che si lasci aperta. Colloquiare e interagire con lui ovunque lui sia esibendo la sua bravura, il suo brio, la sua ironia, il suo talento.
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